A volte mi fermo a guardare le persone sentendomi molto estraneo. Noto una meccanica tipica e conformistica chiamata “schierarsi”, ma che viene sempre fraintesa. Prendo come esempio veloce la politica ma solo per ragionare su un concetto. Destra e Sinistra fondamentalmente (e non mi riferisco a politica attuale, ne faccio populismi) propongono due soluzioni diverse alla gestione della cosa pubblica: da una parte si privilegiano le imprese rispetto ai lavoratori, dall’altra il contrario, e così via in tutti gli aspetti della vita sociale.
E fin qui ci siamo, qui schierarsi vuol dire scegliere quale di queste due proposte rispecchia il proprio volere, è una scelta tra bianco e nero.
Ma torniamo al mio ragionamento.
La meccanica dello schierarsi la vedo spessissimo risolversi con uno scontro, non con un dialogo. Il punto focale è perché non è una scelta tra bianco e nero, ma semplicemente una scelta dettata dal gusto.
Gli esempi sono molti:
Pepsi o Coca? Domanda che mi sono fatto proprio mentre stavo per entrare in casa stasera. La risposta è che comunque sono due buone bevande, non è che una è orribile e l’altra è buonissima. Sono la stessa cosa, cambia leggermente la sfumatura ed il gusto, ma si tratta sempre di una bevanda frizzante al gusto di cola…
Milan o Inter? Sono due squadre di calcio, non è che hanno politiche diverse o approcci diversi al mondo del calcio, sono sempre aziende che hanno soldi e comprano giocatori, spesso anche scambiandoseli…
PC o Mac? E’ sempre un computer, un calcolatore, schierarsi è inutile perché sappiamo benissimo che alcune cose le fa meglio uno e altre le fa meglio l’altro…
potrei andare avanti all’infinito, ma vorrei che magari voi commentaste dandomi i vostri esempi di scelta-nonscelta.
Io penso che in questi casi, la verità stia letteralmente nel mezzo.